
Le generazioni cresciute tra gli anni 80 e 90 hanno fatto in tempo a conoscere il vinile, vivevano di radio e walkman a cassetta, hanno ascoltato i primi cd e i primi mp3. La televisione contava al massimo una decina di canali, tutti generalisti. L’unica possibilità di “vedere” qualche video musicale era MTV dove passavano i primi videoclip, prodotti pensati per aggiungere contenuti e immaginari visivi al ben più importante contenuto audio.
Oggi non è più così.
Grazie all’avvento del digitale abbiamo a disposizione centinaia di canali e possiamo accedere in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo ai contenuti audio e video che desideriamo. Altro che trascorrere ore con il dito sul tasto REC solo per poter registrare dalla radio la nostra canzone preferita, sperando che lo speaker non ci rovinasse la fine!!
E a chi non è capitato di riavvolgere il nastro di una musicassetta sfilacciato dal registratore infilando una BIC in uno dei buchi?
I nostri figli sono abituati a questa modalità, anzi è l’unica che conoscono. Fin da piccoli entrano in contatto con tantissima musica, soprattutto grazie a YouTube, che permette a noi genitori di intrattenerli, selezionando brani adatti a loro e accompagnati da immagini colorate e divertenti che li tengono incollati allo schermo. Quando mia figlia di 4 anni un giorno mi ha chiesto “mamma mi fai VEDERE la canzone di ieri, quella dei gatti?” mi ha fatto riflettere però. Vedere una canzone??? La musica non si vede con gli occhi, la musica si ascolta, con le orecchie, con la pancia, con il cuore.
Oggi invece l’immagine scorre veloce davanti agli occhi dei nostri bambini, il movimento li cattura, i colori li affascinano. Ma i suoni? Li ascoltano davvero o sono soltanto un sottofondo a quello che stanno guardando? Se spegnessimo la TV o il tablet o lo smartphone saprebbero comunque stare fermi e ASCOLTARE davvero una canzone?
Credo sia compito nostro restituire dignità all’ascolto, alla musica da sentire e non da vedere. Non occorre bandire YouTube dalle nostre vite, ma semplicemente far conoscere ai nostri bambini una “nuova” modalità di ascolto, quella “vecchia” dei nostri anni 80 e 90.
Mettiamo il telefono con lo schermo rivolto verso il basso se vogliono sentire la baby dance, facciamogli conoscere il lettore CD, ascoltiamo la radio e cantiamo con loro a squarciagola in macchina, portiamoli ad un concerto (appena si potrà!).
In un mondo dove tutto scorre frenetico attraverso l’immagine, insegniamo loro l’importanza di imparare ad ascoltare.
La musica si ascolta con il cuore.
Francesca, mamma di Elisa, 1B
